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Design Thinking: cos’è, ambiti di utilizzo e migliori corsi

Risolvere problemi complessi utilizzando la creatività: è questo, semplificando, il significato di Design Thinking.
Tutto nasce dalla necessità di innovare e di innovarsi: diverse sono infatti le aziende di successo che sono nate da un’idea innovativa. Ma l’innovazione una tantum non basta: è necessario che faccia parte della cultura aziendale, che sia un vero e proprio approccio alla risoluzione dei problemi e alla soddisfazione dei bisogni.
Ma cosa si intende per Design Thinking e quali sono gli ambiti più comuni in cui viene utilizzato?

Cos’è il Design Thinking?

Il Design Thinking nasce come metodo per insegnare agli ingegneri ad affrontare con creatività i problemi. A disciplinarlo per la prima volta è stato John E. Arnold, professore di Ingegneria Meccanica alla Stanford University. Nel suo testo “Creative Engineering” pubblicato nel 1959 aveva delineato le quattro fasi del Design Thinking. Negli anni a seguire il concetto si è evoluto, arrivando a identificare un approccio human-centered.
Oggi, la metodologia del Design Thinking si basa su cinque fasi:

  • empatizzare: osserva il tuo pubblico, per capire quali sono i suoi bisogni (puoi condurre interviste o sondaggi anonimi);
  • definire: sulla base di quanto appreso nella fase precedente, definisci qual è il problema così da lavorare alla sua risoluzione. (es. “I miei dipendenti devono essere in grado di mantenere uno stile di vita sano mentre lavorano in ufficio” anziché “Voglio che i miei dipendenti siano sani e felici per aumentare la loro fidelizzazione”);
  • ideare: quando il problema è ben delineato, passa alla fase di ideazione pensando fuori dagli schemi e utilizzando strumenti come il bodystorming e il pensiero inverso
  • prototipare: dopo aver delineato una o più idee, trasformale in prototipi (possono essere cartacei, digitali o interattivi). Se, ad esempio, il problema è la volontà/necessità di permettere ai tuoi dipendenti di mantenere uno stile di vita sano in ufficio, e la soluzione identificata è l’offerta di lezioni di meditazione gratuite, puoi allestire una zona relax provvisoria in ufficio e chiamare un insegnante di mindfulness per sperimentare l’idea nel concreto;
  • testare: permetti al pubblico per cui hai pensato la soluzione (che siano i tuoi clienti o i tuoi dipendenti) di testarla, così da ricevere i suoi feedback. Capirai in questo modo se il metodo del Design Thinking è efficace o meno per risolvere il problema specifico.

Quali sono gli ambiti più comuni nei quali è usato il Design Thinking

Gli ambiti di applicazione del Design Thinking sono numerosi. Risulta essere particolarmente utile:

  • nel campo delle startup, per la progettazione e il lancio di imprese innovative;
  • nella progettazione di prodotti e servizi: in un mercato saturo d’alternative, i prodotti e i servizi che nascono da un approccio creativo possono fare la differenza;
  • nella formazione: le Business School lo hanno ormai da tempo inserito nei loro programmi di studio.

Cosa si impara durante un corso di Design Thinking

I corsi Phyd di Design Thinking insegnano i principi della disciplina, per imparare ad applicare nel proprio business questo approccio innovativo alla risoluzione dei problemi.
Puoi frequentare corsi base, adatti ai principianti e a chi non ha mai sentito parlare di Design Thinking, o corsi più approfonditi per sviluppare le capacità analitiche, imparare a cogliere le opportunità, creare collegamenti tra le idee e per portare l’innovazione nel tuo lavoro. Apprendendo le strategie di Design Thinking imparerai un nuovo modo di pensare e acquisirai una soft skill che potrai sfruttare in più ambiti.

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