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Lavorare come corriere espresso: le cose da sapere

Nel 2021, oltre due miliardi di persone nel mondo hanno fatto acquisti sul Web. La professione del corriere espresso sarà sempre più richiesta, dunque, proprio per via dell’importanza che il commercio online riveste nelle nostre vite.

Con il termine “corriere espresso” si intende un servizio di trasporto veloce, su territorio nazionale o internazionale.

Per intraprendere la professione non è necessario avere particolari qualifiche, ma è importante possedere doti personali quali la capacità di organizzarsi e gestire lo stress, la flessibilità e la puntualità.

Lavorare come corriere: tutto ciò che devi sapere

Per lavorare come corriere espresso non esistono corsi ad hoc, e non è richiesto un titolo di studio né un investimento iniziale: è sufficiente avere la patente (in genere la patente B, ma dipende dal tipo di lavoro che si andrà a svolgere).

Tra i pro della professione vi sono la dinamicità, la varietà del lavoro e la possibilità di organizzarsi in autonomia: ciò che conta è che vengano consegnati tutti i pacchi ai rispettivi destinatari entro la fine della giornata. Di contro è bene considerare che guidare tutto il giorno espone a pericoli e allo stress del traffico e che per caricare e scaricare i pacchi è necessaria una certa forza fisica.

Il lavoro del corriere comincia molto presto (talvolta deve iniziare a lavorare alle 6.00, per consegnare in tempo tutti i pacchi). La prima tappa è il magazzino dell’azienda, per il carico della merce e per la pianificazione della giornata con il metodo del “multi-drop/multipick“: il corriere divide i pacchi per area geografica e, con un solo viaggio, conclude consegne e ritiri entro i suoi confini.

Quando il furgone è vuoto, torna in magazzino per un nuovo carico e un nuovo viaggio in un’area geografica diversa. Tutto questo si ripete fino al termine della giornata lavorativa (tra le 18.00 e le 19.00).

Quante ore lavora un corriere, dunque? In genere 12, a fronte di uno stipendio mensile di 1.330 – 1.720 € (ma, con l’esperienza, è possibile arrivare anche a 2.000 € al mese).

Come si fa a lavorare come corriere

Per diventare corriere espresso bisogna possedere la patente B, necessaria a guidare l’auto o il furgone con cui verranno effettuati i ritiri e le consegne. Se l’azienda prevede la guida di un mezzo pesante, è richiesta anche la patente D.

Un vantaggio competitivo in fase di selezione lo regala invece il patentino per il muletto, che consente di movimentare i pacchi all’interno del magazzino. Il diploma di scuola superiore non è invece tra i requisiti indispensabili.

Tra le skills che un corriere espresso deve possedere vi sono:

  • organizzazione: un corriere deve saper pianificare la giornata nel dettaglio, per portare a termine le consegne;
  • gestione dello stress: guidare nel traffico, con scadenze inderogabili, può essere stressante;
  • capacità di comunicazione;
  • propensione al contatto con il pubblico;
  • pazienza;
  • flessibilità, per pianificare la giornata in autonomia, gestire gli imprevisti e soddisfare le richieste dell’azienda (che potrebbe chiedere al corriere di lavorare anche su lunghe distanze, e talvolta all’estero);
  • forza fisica;
  • capacità di orientamento;
  • sicurezza al volante.

Se in possesso di queste caratteristiche, è possibile inviare la propria candidatura ad una delle tante aziende di trasporto espresso sul territorio. In alternativa, si può aprire la partita IVA e lavorare come padroncini.

Il padroncino possiede un mezzo suo ed effettua consegne conto terzi, ma deve possedere precisi requisiti, quali:

  • patente C;
  • Carta di Qualificazione del Conducente (certificazione obbligatoria per gli autotrasportatori di merci e persone, per guidare veicoli oltre un certo peso);
  • mezzo proprio;
  • iscrizione all’albo degli autotrasportatori;
  • licenza per gli acquisti;
  • capacità finanziaria superiore a 50.000 € (dimostrabile con una visura catastale o con fatture che attestino l’acquisto di mezzi per almeno 50.000 €);
  • autorizzazione al trasporto merci conto terzi;
  • onorabilità;
  • idoneità professionale, a seguito di un corso di formazione.

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